La ricerca di una Tregua
Per il progetto EX Libris, due registi e film maker, Milo Adami e Amedeo Cavalca (per 24FPS) stanno conducendo un laboratorio di Booktrailer insieme alla 2 D del liceo Giacomo Ulivi di Parma. Il libro è La Tregua di Primo Levi, ovvero il ricordo del suo rocambolesco viaggio di ritorno da Auschwitz, passando da Polonia, Romania, Bulgaria, Ucraina…un’odissea fitta di insidie, fame, freddo, amicizie, deviazioni, popoli in viaggio di varie etnie, tutti uniti in cerca di un nuovo inizio.
Rileggendo Levi, insieme ai ragazzi e alla loro docente di lettere Antonella Paolillo, è sembrato subito evidente a tutti come quelle memorie fossero più vive che mai, vissute ancora oggi da chi fugge dai propri paesi di origine, in cerca di una tregua, economica, politica, climatica. Ancora una volta le parole di Levi si caricano di umanità, si completano nel presente, lo interrogano perché mai, forse, abbiamo smesso di fuggire e di cercare o sperare in una salvezza.
Iniziamo a ragionare e invitiamo Ali, un ragazzo iraniano afgano, che a soli quindici anni è partito, fuggito, lasciando l’Iran e la famiglia. Lo abbiamo ascoltato rapiti, con Google Map sugli schermi, ripercorrendo il suo tragitto, per fissare le tappe di un viaggio rocambolesco come quello di Levi. Questa è la sua storia.
Ali in Iran è un oppositore politico, ha solo quindici quando viene imprigionato e ricattato, sarà liberato ma dovrà fornire informazioni sui suoi compagni, così comprende di non avere scelta, fuggire, nonostante la contrarietà dei genitori.
Ali parte da Saveh in Iran una notte insieme ad un gruppo di vicini, è febbraio, li attende il confine con la Turchia, passando per le montagne, a piedi. Ad Ali sembra di vivere la scena di un film sulla seconda guerra mondiale, nei villaggi di montagna trova ospitalità e un piatto di minestra. Giunti al confine la polizia Turca li intercetta e arresta, portandoli a Van, dove ottengono un lasciapassare e solo due settimane per lasciare la Turchia.
Inizia un calvario, il gruppo tra Istanbul e Ankara alla ricerca di informazioni utili per proseguire il viaggio. Vengono truffati, derubati. Ali è costretto a lavorare in una cava di cemento per dodici ore al giorno per risparmiare soldi e poter proseguire il cammino verso l’Europa. Finalmente la svolta, arrivano sulle coste turche a Izmir, sono in ventidue, c’è una barca che li attende ma nessuno ne ha mai pilotata una, si guardano, è notte, le luci di Lesbo in lontananza brillano, quella è la rotta.
Partono con il timore di essere nuovamente intercettati dalle motovedette turche, ne vedono una ma è greca, i soldati sventolano la bandiera europea “Welcome in Europe”, gridano. Ali arriva nel campo profughi di Mora a Lesbo, 12.700 richiedenti asilo, il più grande di Europa. Come Levi qui si ferma, aspettando di ripartire. Iniziano le pratiche burocratiche per ottenere il visto come rifugiato politico ed essere accolto da uno zio che vive in Italia, a Parma. L’attesa è interminabile, durerà un anno e mezzo.
Nel frattempo Ali aiuta volontariamente le Ong che nel campo si occupano di offrire assistenza e istruzione ai minori, poi, il 9 settembre del 2020, alle ore 23 il campo viene distrutto da un pauroso incendio che brucia tutto e parte delle carte e i documenti dei richiedenti asilo. Ali come minore rientra in un programma di ospitalità, la sua pratica accelera e si risolve, viene accompagnato ad un aeroporto, arriva a Bologna e poi a Parma.
Oggi Ali ha quasi diciannove anni, studia l’italiano e recupera la scuola che non ha mai potuto frequentare, sogna di essere utile a questo paese che lo ha accolto e tornerebbe indietro solo per aiutare chi, come lui, voleva solo salvarsi. Noi con Ali abbiamo capito meglio Primo Levi e il suo viaggio per trovare una tregua.
Le tappe del viaggio di Ali, durato due anni.
- Saveh → Teheran
- Teheran → Tabriz
- Tabriz→ Confine turco
- Van → Istanbul
- Istanbul → Ankara
- Ankara → Istanbul
- Istanbul → Izmir
- Izmir → Istanbul
- Istanbul → Ayvalijk
- Ayvalijk → Lesbo
- Lesbo → Moira Camp
- Moira Camp → Atene
- Atene → Bologna
- Bologna → Parma